La meditazione è una pratica mirata a calmare la mente ma anche una pratica votata alla crescita spirituale, La meditazione, se praticata periodicamente, tutti i giorni, infonde pace e gioia, difatti ha un vero e proprio valore terapeutico. La pratica è nata in ambiti religiosi e filosofici, soprattutto dell’India, per poi espandersi e anche modificarsi in forme differenti. Nelle Upaniṣad, scritture sacre induiste compilate approssimativamente a partire dal IX – VIII secolo a.C., è presente il primo riferimento esplicito alla meditazione che sia giunto fino a noi, indicata con il termine sanscrito dhyāna (ध्यान).
Per chi vuole incominciare a fare la meditazione deve incominciare per almeno 10 minuti al giorno, in un luogo tranquillo, senza essere disturbati.
Ci si siede in maniera eretta, a occhi chiusi, concentrandosi sul respiro. in modo che il praticante è in grado di rivolgersi solo al presente, escludendo passato e futuro, abbandonando pensieri ed emozioni negativi e ottenendo benessere e consapevolezza del qui ed ora. Inoltre, per agevolare il rilassamento, chi medita può ripetere un mantra o fissare un oggetto.
Le varie pratiche attuali derivano dall’induismo vedico, datato prima del II millennio a.C. La prassi della meditazione sarebbe stata ideata nel Punjab, tra India e Pakistan, in relazione alle mistiche indiane.
Il praticante riesce a purificare la mente e ad essere consapevole di sé stesso e del proprio corpo. nello in cui si trova , stato di profonda auto-osservazione, il soggetto guarda sensazioni, pensieri, emozioni e ricordi.
E’ risaputo che la meditazione ha effetti positivi non solo sull’attività cerebrale ma anche sul battito cardiaco, sulla regolazione della pressione sanguigna ed aiuta a calmare gli stati d’ansia di cui spesso soffrono gli studenti prima di un’interrogazione o di un esame. La meditazione, oltre a migliorare la concentrazione, migliori anche il rendimento e tutte la capacità cognitive.
Diversi sono gli studi che lo provano.