La gratitùdine è, non solo la più grande delle virtù, ma la madre di tutte le altre.
(Cicerone)
La gratitùdine è un sentimento e disposizione d’animo che comporta affetto verso chi ci ha fatto del bene, si pensa a quel senso di riconoscenza che si prova verso qualcuno (o verso qualcosa) quando si verificano certe condizioni, è definita come l’apprezzamento di ciò che è prezioso e significativo per se stessi. La gratitùdine è il riconoscimento che ci siano delle cose buone nel mondo e nella propria vita e anche il riconoscimento che le fonti di questi aspetti positivi siano anche al di fuori di se stessi.
E’ scientificamente provato che essere grati
- migliora le abilità di affrontare i problemi in situazioni di stress;
- riduce le emozioni tossiche derivanti dai confronti sociali (Smith, Turner, Leach,
Garonzik, Urch-Druskat, e Weston, 1996). - riduce il senso di rimpianto derivante dal confronto tra la percezione di come sono andate le cose nella propria vita e come invece avrebbero potuto andare.
(Roberts, 2004). - riduce l’attaccamento al materialismo, che secondo le ricerche porta a insoddisfazione, infelicità, bassa autostima.
- aumenta l’autostima.
- favorisce il recupero di ricordi autobiografici positivi.
- migliora le relazioni sociali
- motiva il comportamento morale
- favorisce una propensione alla spiritualità.
- facilità il raggiungimento degli obiettivi personali.
- promuove la salute fisica.
Vivere, quindi, con un atteggiamento di gratitudine può davvero fare la differenza. La gratitùdine è un’alleata molto affidabile della felicità.
E’ consigliato che, ogni giorno, appena aperti gli occhi, bisogna esser grati per il nuovo giorno e di sera pensare e scrivere su un diario almeno 3 cose per cui sei grato. C’è sempre qualcosa per cui esser grati, anche per il sorriso ricevuto da un bambino e paradossalmente anche per un evento negativo. Questa routine sulla graditùdine rende più focalizzati su tutto ciò che si ha e non su quello che manca